Del perché ho scritto di nativi americani (che non sono indiani!) n.1

Durante l'evento di inizio dicembre, a Più libri più liberi, i ragazzi mi hanno posto un sacco di domande (una migliore dell'altra, se devo essere sincera. Anche quelle di chi voleva il mio numero di telefono, ma questa è un'altra storia!).
Tra le tante, una mi ha colpita. Non solo per ciò che implicava, ma anche per la risposta articolata che richiedeva (e che non avevo tempo di dare, per motivi "temporali")
Per scrivere questa storia, ti sei documentata?
Dopo essermi ripresa dallo shock 😱 (e c'è chi dice che i ragazzi di 8/10 anni  sono "piccoli"... tsk!) ho risposto con un bel: «sì!», ma non sono stata sincera fino in fondo.

La verità è questa: ho studiato, ho cercato, ma la documentazione che riguarda i nativi americani, gli Esselen in particolare, sembra spuntare in ogni angolo giorno dopo giorno. Questo mi porta a dire con tutta l'umiltà del caso che non ne sapevo abbastanza, che non ne so abbastanza, che non ne saprò mai abbastanza.
Giusto ieri, mi sono imbattuta in un articolo in inglese (e qui ho chiesto assistenza a tutti i miei neuroni rimasti vigili durante gli anni delle scuole superiori) in cui non solo si parlava degli Esselen Ohlone, ma anche di come sia importante capire l'identità di ciascuna tribù per non incappare in offese-barra-errori.
Dato che il discorso che riguarda gli Esselen è lungo e complesso (iniziato in modo molto superficiale qualche giorno fa sulla pagina di FB, ma in maniera affatto esaustiva) oggi mi soffermerò sul discorso "nome".
Cominciamo per gradi 😁

Dunque, iniziamo con il dire che chiamare i nativi con l'appellativo di Indiani è sbagliato, a meno che non si voglia parlare di cittadini originari dell'India. Ricordate? In un certo punto dell'avventura di Cole, Gertrude chiama Aquene "indiana", e il nostro amico si inalbera proprio per questo motivo. A ragione, aggiungo.

Anche parlare di Nativi Americani Indiani potrebbe indurre in errore, perché ci si potrebbe riferire a persone nate in India e successivamente naturalizzate in America (ovvero che hanno ottenuto la cittadinanza americana).
Come chiamare queste splendide civiltà, allora? Semplicemente per il loro gruppo d'appartenenza.
Che si tratti di Sioux, di Navajo, di Ohlone o Apache e così via.

Sapete come mai si parlò di Indios, originariamente? La risposta è molto semplice. Quando Cristoforo Colombo giunse nelle Americhe, convinto di essere arrivato invece in India, diede alle popolazioni autoctone l'appellativo di Indios.
È impressionante come un errore di valutazione abbia contrassegnato la storia di intere popolazioni, vero?
Be', scoprirete con il tempo che questa non è l'unica bizzarria. Nel corso degli anni, i Nativi hanno dovuto subire tantissimi soprusi, rischiando di perdere non solo le terre (cosa che poi è avvenuta, proprio come per Nube che corre) ma anche le loro radici.

Photo by Jonas Geschke on Unsplash

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