Com'è nato Cole? Com'è stata scelta l'ambientazione?

La prima volta che pensai a Cole, avevo in mente solo e soltanto il Signor Nessuno. E Cole, ovviamente!
Volevo raccontare qualcosa che riguardasse i fantasmi, un combattimento coi fiocchi, un'ambientazione misteriosa e anche un po' nebbiosa. Be', il nostro generale, con la sua tuba in testa e il pastrano addosso, sarebbe stato perfetto se immerso in un contesto "fumoso" come quello degli horror di inizi 900. 
Questa era l'idea originale: un horror, un mistery, con fantasmi, indagini, brividi e qualche sghigno fatto bene.
Poi è spuntata dal nulla Aquene. Già, è saltata fuori dalle pagine, con il suo carattere combattivo, i capelli lunghi e neri, gli occhi scuri e profondi, e intelligenti, e la parlantina tipica di una ragazzina che non si fa spaventare da niente. O quasi. Di certo, che sa tener testa a chiunque, da Cole al generale. Be'... Gertrude è un caso a parte, lo sappiamo: lei mette paura anche a me!

Insomma, nel momento in cui Aquene mi balzò davanti agli occhi, iniziai a fare delle ricerche. Sapevo il "più" sui nativi, ma ero ben cosciente del fatto che mi mancassero tantissime nozioni (come adesso, del resto: la loro storia è immensa). 
Innanzitutto, avevo bisogno di una tribù particolare, che avesse subito tante ingiustizie da giustificare la mia trama. Come abbiamo visto, gli Esselen non vennero cacciati dagli inglesi, essendo vissuti in California (più precisamente nel Big Sur) prima dell'avvento degli Ohlone, eppure andavano benissimo. 
Sapete perché? Perché il fatto che la mia protagonista fosse la loro ultima discendente era verosimile (prima regola fondamentale quando si vuole scrivere una storia). In fondo, Aquene non vive nella riserva con Cha'Tima e il professor Patterson... poteva essere la scelta giusta.

Il secondo passo è stato quello di cercare informazioni utili sul luogo in cui volevo ambientare la mia storia. Non potevo collocare una tribù in un luogo in cui non si era mai insediata, né descrivere un posto in cui sarebbe stato impossibile far vivere i miei protagonisti. E poi c'era il discorso della distanza tra la Pennsylvania e la nuova casa di Cole: abbastanza lontano, ma non eccessivamente. 
Non era semplice.
Ora vi svelo una piccola curiosità: le Alabama Hills distano dal Big Sur circa 7 ore di macchina. Mentre il Big Sur cade a strapiombo sull'oceano, però, le nostre montagne sorgono nella parte più interna dello Stato. Ed era proprio quello che mi serviva.
Poteva essere possibile che la tribù degli Esselen, nei secoli, avesse abbandonato le scogliere per stanziarsi più internamente? Magari cercando una pacifica convivenza con gli Ohlone?
Sì, poteva essere plausibile. D'altronde, Everseen è una città di fantasia, che non segue perfettamente il meteo californiano (il sole, a Everseen sorge a un orario diverso dal reale nel periodo descritto, per fare un esempio) né il clima, che è molto più rigido rispetto a quello descritto nel libro.
Altra piccola curiosità: la prima volta che Cole vede il Signor Nessuno è il 25 novembre. Cole se ne ricorda perché ha avuto l'ultima interrogazione prima delle vacanze, io perché... è il giorno del mio compleanno!
Grazie a questo particolare, abbiamo una collocazione temporale: mancano poche settimane al Natale, quando accade tutto il patatrac!

E poi? Be', poi c'è tanto altro da dire. Ma non vorrete certo che vi racconti tutto in una volta sola, vero? 

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