Dai racconti di Cha'Tima: il Windigo
«Ragazzi» proruppe Cha'Tima, alzandosi dal divano in salotto. Stringeva nella mano forte e ossuta il suo immancabile succo di zucca; l'andatura, mentre si spostava verso il tavolo e poi fin sulla soglia, non sembrava più quella di una volta, eppure Cole vedeva in lui lo stesso saggio signore che una volta lo aveva aiutato a sconfiggere un'intera orda di soldati fantasma. «Zio, dove stai andando? Lo sai che non possiamo uscire!» lo redarguì Aquene, accigliata, parandosi davanti alla porta con le braccia allargate. Sembrava voler dire: di qui non si passa! Be', non aveva certo tutti i torti. A Everseen, infatti, era arrivato uno strano virus, tanto subdolo e invisibile quanto potente e tenace. Provocava strane febbri e respiri rantolanti, ma per Cha'Tima non era niente in confronto a quello che da sempre avevano dovuto fronteggiare giù alla riserva. Tra la minaccia del Generale, la maledizione sulla città e l'influenza di Nube che Corre, nulla più ormai gli fa